Rubrica del Venerdì: I LOVE BALI
Il mio amore per Bali nasce grazie ad una videocassetta della National Geographic: ancora adolescente, ricevo in regalo un VHS con un documentario su l'ISOLA DEGLI DEI ... scatta l’amore.
Cerimonie meravigliose, persone sorridenti, limature dei denti, donne con un portamento di un’eleganza inaudita, intagliatori di legno ed artigiani di maschere, giungla, atmosfere di un mondo lontano: un documentario ben fatto che insinuò in me per la prima volta il desiderio di viaggiare e scoprire mondi lontani ed esotici.
Nel 2012, dopo aver viaggiato e vissuto in mezzo mondo, finalmente approdo a Bali.
Il primo impatto, a dire il vero, è piuttosto deludente. Kuta è il mio primo appuntamento con Bali, e la differenza con il documentario della National Geographic girato 30 anni prima è ovviamente abissale.
Giorni dopo, affitto uno scooter e scappo dal trambusto di Kuta, direzione Bali centrale e nord ed il discorso cambia.
Bali è un’isola votata al turismo, con località come Kuta, Legian e Seminyak totalmente sacrificate al turismo; ma basta uscire un po fuori dall’enclave turistica di Bali Sud e potrete trovare ancora villaggi balinesi in cui il turismo ancora non la fa da padrona.
Ora vivo qui da qualche anno, ho imparato ad accettare i difetti di questa isola (traffico, disorganizzazione, burocrazia macchinosa) focalizzando l’attenzione su quegli aspetti meravigliosi che la cultura balinese sa offrire e porta orgogliosamente avanti nonostante la globalizzazione ed il turismo di massa.
In quanto straniero trasferitosi a Bali, sono stato intervistato da Mollotutto e Millionaire.
Se vuoi consigli su come trasferirti a Bali, investire, trovare lavoro o semplicemente venire in vacanza, mandami una email, risponderò volentieri.
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